martedì 4 gennaio 2011

Portata Wifi

Bastano pochi muri da attraversare e connettersi in wifi al proprio router da alcuni punti della casa puo' diventare un problema, costringendoci magari a cercare per tentativi un punto dove il segnale sia sufficiente (come nel film "Il Ciclone", quando cercano di far funzionare la TV).

Ci possono essere pero' delle soluzioni economiche, semplici da realizzare ed efficaci, piu' di quanto credessi.

L'occasione per approfondire questo tema l'ho avuta quando e' sorta l'utilita' di mettere su un collegamento wifi che doveva coprire una distanza di oltre 90 metri, dovendo "attraversare" oltretutto un palazzo spesso quasi 20 metri che si trova nel mezzo.

Avevo a disposizione alcuni router wifi con antenne "standard" (intorno ai 2db di guadagno), con i quali pero' il segnale remoto non veniva nemmeno rilevato, neanche forzando (grazie al firmware dd-wrt) la potenza di emissione sino a 251mw, rispetto ai 71mw standard.

I router wifi hanno in genere l'antenna esterna svitabile (con attacco RP-SMA) che puo' essere sostituita facilmente con antenne direzionali che si trovano in commercio a partire dai 20 euro per quelle da 6db sino ai circa 60 per quelle "gregoriane" da oltre 20db, che pero' sono piuttosto ingombranti (un ottimo catalogo a buon prezzo e' qui).

Poiche' causa festivita' i negozi erano chiusi ho deciso di provare a cercare nel frattempo una soluzione "artigianale".

La prima versione, che aveva oggettivamente ben poche speranze, e' stata messa su in 5 minuti negoziando l'uso della padellona di casa per scopi scentifici, ma si e' dimostrata sostanzialmente inefficace ;-)



Questa antenna parabolica (presa dal mitico "Napoli wireless") invece si costruisce in pochi minuti stampandola su carta, ritagliandola ed incollandoci sopra della normale stagnola da cucina: dovrebbe fornire oltre 9db di guadagno e credo lo faccia davvero perche' nonostante non sia venuto fuori un esempio di precisione ha permesso di far funzionare il collegamento suddetto, applicandola oltretutto su uno solo dei due router coinvolti (va detto pero' che l'altro e' un linksys WRT54GL che ha delle antenne migliori rispetto a quelle standard). Il risultato e' un segnale di circa 82-86 db su un rumore di 92 db, riepilogati dal dd-wrt in una qualita' intorno al 10% che permette un packet loss del ping di circa il 5% (variabile in funzione delle interferenze nei vari momenti della giornata).




Nonostante i discreti risultati ottenuti, alla riapertura dei negozi ho deciso di comprarne una di aspetto meno artigianale, la hamlet da 6db, ipotizzando che bastasse... ma dopo averla installata il router non riusciva nemmeno piu' a rilevare il segnale remoto (!) a conferma della netta ed inaspettata superiorita' dell'accrocco napoletano.



Un'altro accrocco interessante e' la cantenna, che richiede solo l'acquisto di qualche connettore oltre al componente principale: una lattina di birra FAXE da 1 litro che mi riprometto di svuotare alla prima occasione, per soli scopi di approfondimento tecnologico ;-)

sabato 6 novembre 2010

Parental control

"Non è concesso sapere tutto." ("Odi, IV, 4, 22", Quinto Orazio Flacco, 65-8 a.C.)

 Internet e' una formidabile fonte di informazioni, per certi versi rappresenta una specie di trascrizione della conoscenza delle persone che vi hanno accesso. In senso integrale, sia delle nozioni corrette che di quele superficiali o sbagliate, idem per gli aspetti etici.

 Cercando, si trova quasi tutto. Compresi contenuti illegali, pericolosi o che possono comunque risultare inadatti a dei minori.

 Per questo in genere viene loro precluso l'accesso ad internet, per evitare che possano entrare in contatto con contenuti od interlocutori inadatti.

 Quando i bambini diventano ragazzi, questo guscio protettivo manifesta seri limiti: mantenerlo significa pagare un caro prezzo nell'accesso alle informazioni, rinunciarvi significa fargli correre dei rischi.

 La cosa migliore sarebbe consentire l'accesso alla Rete solo in compagnia di un adulto, ma questo puo' risultare poco praticabile perche' richiede tempistiche coincidenti e la capacita' da parte dell'adulto di evitare di inciampare in contenuti "imprevisti", che nella normale navigazione possono comunque capitare.

 Il rischio diventa quindi di mantenere troppo a lungo delle limitazioni od al contrario di esporre precocemente il minore a rischi difficili da controllare od anche solo da rilevare.

 Ci sono pero' delle tecnologie che promettono di ridurre il rischio che il minore incappi, per caso o deliberatamente, in contenuti sconvenienti: si chiamano genericamente "Parental control".

 Sebbene a titolo personale abbia poca simpatia per ogni forma di censura (ed in particolare quella su internet) credo che nel caso in questione si tratti di un male minore. Partendo da una richiesta che mi e' stata fatta ho avuto modo di compiere un piccolo approfondimento su questo tema.

 Tra i diversi articoli che ho trovato, mi sembra ben fatta la comparazione pubblicata dall'associazione "IlFiltro", che ha messo a confronto i prodotti piu' diffusi, sia gratutiti che a pagamento.

 Inizialmente ero molto scettico sulla possibilita' che simili strumenti potessero risultare minimamente efficaci, ma in parte mi sono dovuto ricredere: nel caso della navigazione su internet consentono di ridurre sensibilmente il rischio che i contenuti inadatti siano raggiunti inavvertitamente (ad es. tramite un motore di ricerca), e costituiscono un discreto (non invalicabile) baluardo anche nei confronti della deliberata ricerca di essi.

 Lo scopo di questi sistemi e' riuscire a bloccare non solo l'accesso a siti inadatti (mantenendo quindi una lista aggiornata di siti consentiti/proibiti) ma anche a discernere i contenuti da filtrare all'interno di siti generalisti, come ad es. i video pubblicati su youtube.

 Ne discende che evolvere ed aggiornare una simile infrastruttura comporta un considerevole sforzo economico, il che spiega come mai per questa esigenza non ci sia ancora una efficace soluzione opensource e basata sulla collaborazione degli utenti.

 Inaspettatamente (per me), una delle migliori soluzioni arriva da Microsoft: il ParentalControl incluso in Windows7 e' una soluzione gia' "pagata" dall'utente finale insieme al prezzo d'acquisto del sistema operativo, e funziona meglio delle sue concorrenti (pur non garantendo certo una protezione totale).

 Incuriosito, ho fatto qualche prova con una macchina virtuale con Win7 starter (la versione base, installata ad es. sui netbook da 300 euro attualmente in vendita) e devo dire che il risultato e' stato positivo: il sistema limita l'uso delle applicazioni, forza l'utilizzo dei motori di ricerca in modalita' "sicura" (come il SafeSearch di google) che gia' costituisce un buon filtro per evitare di cadere inavvertitamente in siti sconvenienti, ma soprattutto riesce discretamente bene ad impedire anche l'accesso deliberato a contenuti inadatti, consentendo al minore di richiedere eventualmente all'adulto di sbloccare successivamente l'accesso ad un sito dopo averlo esaminato. Ovviamente questo sistema si basa sull'uso di utenze diverse configurate sul PC: quelle dei genitori, che non sono limitate e possono amministrare quelle dei minori, che sono invece filtrate.

 Un sistema molto meno completo, ma anche molto meno intrusivo e' invece quello offerto dall'utilizzo di OpenDNS: configurandone l'uso (al posto del dns fornito dal proprio provider internet) sul proprio PC o se possibile sul ruoter adsl (in modo da indurne l'uso su tutta la rete interna) si puo' inibire la risoluzione dei nomi che corrispondono a siti inadatti in modo "trasparente" e prevenendo tra l'altro anche l'accesso a molti siti contenenti codice malevolo in grado di infettare il proprio PC.

 OpenDNS permette di mantenere anche un log delle richieste fatte, da cui ne discende una tracciabilita' della navigazione fatta negli ultimi giorni (sebbene cio' ponga problemi di Privacy). A me e' capitato di rilevare proprio da questo log che un PC "in transito" che e' rimasto attestato per qualche ora sulla mia rete era in realta' infettato e stava eseguendo con evidente soddisfazione gli ordini ricevuti dalla botnet di cui faceva parte, generando una incredibile quantita' di richieste al dns ;-)

 In conclusione direi che OpenDNS puo' essere una soluzione utile anche in assenza di minori, adottando poi Win7 con una opportuna configurazione si puo' anticipare probabilmente di qualche anno il momento in cui si puo' dare accesso (filtrato) ad internet ad un minore.

 Ovviamente, se l'unico smanettone in casa e' proprio il minore, probabilmente queste precauzioni non servono: sia perche' riuscira' ad aggirarle, ma soprattutto perche' per diventare cosi' esperto ha sicuramente gia' avuto ampio accesso ad internet.

venerdì 5 novembre 2010

Perche' questo blog

Il dubbio è il lievito della conoscenza. (Alessandro Morandotti)

 Ogni tanto mi capita di scoprire cose interessanti su internet, principalmente legate all'informatica o alla tecnologia, che potrebbero interessare anche altre persone, curiose come me.

 Si tratta magari di "tips&tricks" da smanettoni o di approfondimenti che mi e' capitato di fare, da cui e' emerso qualcosa di inatteso.

Qui provero' a condividerne alcuni.